Parole Celate o Kalimát-i-Maknúnih

Parole

Le Parole Celate o Kalimát-i-Maknúnih è un’opera scritta a Baghdad attorno al 1857-1858 da Mirza Husayn-‘Alí Núrí.

Il testo ha la forma di un compendio di aforismi o brevi esposizioni, 71 in arabo e 82 in persiano, dove viene illustrata l’essenza della verità religiosa e la natura dell’uomo. Il lettore viene sollecitato a uscire dalla propria materialità per elevarsi spiritualmente. L’autore invita l’uomo a coltivare il sapere, la giustizia, ad amare Dio e a comportarsi conseguentemente.

La struttura del testo è quella del dialogo in prima persona per cui il lettore sente più intimamente la vicinanza di Dio in un rapporto spiritualmente interattivo.
 
Le Parole Celate sono una raccolta di pensieri, esposti senza alcuna particolare sequenza, nella forma islamica degli ḥadíth-qudsí, quasi fosse la voce di Dio a parlare «per ammonire e consigliare tutti gli uomini». Questi pensieri suggeriscono una strada di perfezionamento interiore percorrendo la quale ogni piccolo io umano possa avvicinarsi al ricongiungimento con il grande Io divino; nello stesso tempo trasmettono profonde considerazioni sull’origine e sulla natura dell’uomo, sulla relazione fra l’uomo e Dio e fra uomo e uomo e sul significato della vita umana, la cui comprensione rappresenta un incentivo e, in un certo senso, la premessa, per chiunque voglia intraprendere il cammino spirituale che esse raccomandano. Anche per queste loro caratteristiche, le Parole Celate sono state definite un’opera «di insorpassata preminenza fra gli scritti… etici» di Mirza Husayn-‘Alí Núrí.