una casalinga attiva Chi è Samadieh

Questo Atelier è in memoria di mia madre, signora Samadieh Fakhar, che visse 58 anni (fino al 1971) ed ebbe sei figli, perdendone uno di otto mesi, naturalmente per lei il più dolce e bello, in un incidente domestico per colpa di terzi. Era, come tutte le mamme della nostra comunità, credente e praticante. Infatti tutte le signore erano orgogliosamente attive di varie commissioni che dipendevano dai diversi comitati. Per loro il vestito nuovo doveva essere indossato e inaugurato rigorosamente nelle ricorrenze religiose e i difficili risparmi, donati ai fondi. A questi impegni per ordine di Shoghi Effendi si aggiunse un altro, che suscitò un chiasso gioioso e un via vai d’impegno con la partecipazione attiva e volenterosa di donne fino ad allora a noi sconosciute, che frequentavano la classe di mia madre e altre madri, venendo una volta alla settimana dalla periferia. Venivano per imparare a leggere e scrivere per poter votare.

Samadieh

Oltre a questi impegni collettivi che appartenevano grosso modo a tutte le mamme, ognuna ne aveva uno specifico. Mia madre invitava, in uno dei giorni intercalari, tutti gli studenti universitari fuori sede a una cena con giochi e piccoli premi. Era un appuntamento fisso e piacevolmente atteso da tutti. Il facilitatore di queste feste per tanti anni fu un caro amico cui voleva bene come ad un figlio, allora studente di medicina, uomo dolce e rigoroso, il nostro amatissimo Faramarz Samandari, che fu poi messo a morte il 13 luglio 1980, a Tabriz.

Faramarz Samandari

Samadieh era ospitale, empatica e generosa, con un hobby molto particolare. Raccontava le storie della letteratura classica, all’occorrenza recitandole. Per i dialoghi, si spostava nel salotto più volte, cambiando anche la voce. Se l’eroe ritornava da un lungo viaggio, lei usciva, chiudeva la porta e annunciava il suo arrivo bussando forte alla porta e così via. I suoi racconti, molto richiesti da amici e vicini nei loro incontri, mandavano tutti in brodo di giuggiole.